Quello che mi accingo a scrivere è il post numero 101. Non ricordo tutte e cento le gare disputate ma sono sicuro che in tutte mi sono divertito, che in tutte ho messo passione, fatica, impegno ma anche gioia di vivere e piacere di stare con gli amici; sono certo che ogni una delle cento competizioni a cui ho preso parte ha scritto una piccola ma preziosa parola nel meraviglioso romanzo della mia vita.
Bene.
Dopo questo preambolo strappalacrime voglio raccontarvi la mia mezza di Jesolo, gara che mi ha visto partecipare in varie vesti in quasi tutte le sue cinque edizioni, ma che quest'anno mi ha regalato delle soddisfazioni insperate.
Le premesse non erano delle migliori, da una settimana non facevamo altro che guardare le previsioni del tempo sperando che quelle dannate nuvole con la "goccina" previste per sabato 23 sparissero dallo schermo lasciando il posto ad un bel sole. Come spesso accade, però, quando le aspettative non sono altissime è facile che esca qualcosa di buono sulla ruota della soddisfazione. Ed è stato così che da quello che ci aspettavamo fosse un durissimo e bagnatissimo sabato sera è uscita una delle più belle giornate di sport e divertimento, da che ho memoria di podista.
Partiamo poco prima delle 14:00 carichi di speranze come le nuvole sopra le nostre teste lo erano di pioggia, ma noncuranti e baldanzosi come delle reclute in libera uscita.
Autovettura al gran completo con me alla guida, Denis a fare da navigatore e dietro, strettini ma felici di esserlo, Paolo, Francesca ed uno stanchissimo Andrea. Una volta recuperati Marco e Mike, che viaggiavano su di uno "sprintosissimo" pandino rosso, ci lasciamo cullare dalla radio e dal ritmo dei tergicristalli fino a destinazione senza particolari intoppi.
L'unica novità, ed imprevisto per noi, era la nuova zona partenza spostata quest'anno alla diga di Punta Sabbioni, location, questa, a cavallo tra la meraviglia della laguna con vista su Venezia e la desolazione del cantiere del Mose.
Ci raggiungono di li a poco anche Gianluca, Michele, Enrico, Walter, Emiliano ed altri amici del G.P. Avis Taglio di Po, siamo veramente in tanti questa sera e, fortunatamente, qualcuno lassù ci vuole davvero bene,dato che facendo magicamente smettere di piovere ci risparmia 2 ore di attesa sotto l'acqua, cosa che avrebbe fiaccato il morale del più ottimista e convinto dei runners.
Mantengo volentieri la promessa fatta al mio amico Denis già da qualche giorno, e così ci troviamo a "veleggiare" senza troppa fatica nella nostra target zone prevista per questa gara tra i 4.45 e i 4.50 min/km. Noto con piacere, ed anche con un pizzico di incredulità, che il mio socio non molla il colpo e con respiro cadenzato e passo spedito mi tallona e spesso mi precede. Il "patto" prevede lo svincolo dalle promesse di mutua assistenza dopo il 15esimo chilometro; conosco bene questa strategia che più di una volta mi ha dato parecchie soddisfazioni anche se non dal punto di vista cronometrico, ed infatti, anche stavolta, arriviamo al momento di fare gara individuale in ottimo stato tanto che nessuno dei due riesce ad allungare in maniera significativa. Sarà il cavalcavia sul fiume Sile, indicato dal programma come il punto più duro del tracciato, a fare da spartiacque nell'evolversi della competizione. Lo affrontiamo entrambi con grinta e vedendo davanti a se uno dei nostri amici del gruppo, Denis accelera per sorpassarlo assestandogli un gancio morale che, scopriremo più tardi, faticherà a smaltire. Io lo marco stretto e durante la discesa ho il timore di vederlo scappare via. Come quando, da ragazzo ero in sella al mio Bravo Piaggio, giro la levetta della miscela su "Riserva" e provo ad assestare una zampata più psicologica che fisica al mio compagno d'avventura impostando un' andatura attorno ai 4.25 min/km. La mossa funziona, Denis rallenta mentre io mi sento letteralmente un treno ad alta velocità lanciato a 300 km/h ed inizio un 4000 con la freccia perennemente accesa sorpassando, complice una partenza nelle retrovie, decine di corridori. Arrivo al traguardo, inforco la medaglia e dopo qualche attimo torno sui miei passi per vedere l'arrivo di Denis, 56 "lunghissimi" secondi dopo il mio.
Alla fine Andrea sarà il migliore di tutta la compagine del G.P. Avis Taglio di Po, chiudendo qualche secondo dopo l' 1.29. Stellare! Un 1.44 e spiccioli per Francesca e un soddisfacente 1.47 per Paolo.
Chiusura con Bio-Pizza, mangiata dopo un involontario scarico defaticante di altri 3 km per il corso di Jesolo che ho scoperto essere divenuta una sorta di Las Vegas d'italia, dato l'anormale ed esorbitante numero di addii al celibato/nubilato che vi si celebrano.
Arrivederci Jesolo.
Let's run4fun
Snupo n°1
RispondiEliminaGreat blog
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