L’iscrizione on-line dava diritto al
ritiro di una maglietta commemorativa previa una offerta che, sulla carta,
dovrebbe contribuire alla raccolta di fondi per “la torre della ricerca” , un
centro europeo per la ricerca pediatrica. Una volta arrivati al parcheggio con
il canonico anticipo derivato dall’avere Gianluca in macchina con noi,
ritiriamo la maglia e ci prepariamo per la sgambata non lesinando le solite foto
di rito.
La partenza è inspiegabilmente
anticipata di 15 minuti ed incitati dallo speaker ci avviamo al piccolo trotto
verso l’ingresso dello stadio Euganeo per l’emozionante transito nella pista di
atletica dove si svolge il XXXIII meeting di atletica della città di Padova.
Braccia al cielo, il lungo serpentone blu e azzurro fotografa e si fa
fotografare dal pubblico che applaude sugli spalti. L’emozione si fa sentire e
il sorriso sulle labbra ci da quell’aria un po’ ingenua e meravigliata che ci
riporta a quando eravamo bambini.
All’interno dello stadio ci
perdiamo di vista e cominciano a cercarci subito dopo l’uscita. Il team è
composto da me, Denis, Gianluca e Claudio; per fortuna lui ha la maglietta
rossa dello scorso anno e spicca nel fiume azzurro-blu che ci circonda,
facilitandomi il compito. Di lì a poco spunta la fascia bianca di Denis che è
l’altro nostro punto di rifermento e finalmente riusciamo a compattarci e
cominciamo a correre verso Prato della Valle.
I km passano in fretta, non facciamo
mai veramente fatica nell’azione di corsa, forse io sono il più appesantito
avendo corso 26 km il mattino di sabato con Paolo, ma stringo i denti e tento di
tenere il passo degli altri. Le vie, le piazze più belle, le persone che ci
guardano tra il divertito e l’incuriosito, fanno da corollario ai nostri sforzi.
Il ritmo si fa via, via più sostenuto e, come di consueto, quella che doveva
essere una camminata si trasforma in una piccola competizione interna alla quale
decido di non partecipare rallentando il passo e lasciando andare Gian e Claudio
e cercando di godermi l’ingresso in “Prà dea Vae” chiacchierando con
Denis.
Ci ristoriamo, il caldo si è fatto
ancora sentire e siamo madidi di sudore, poi rispunta la proposta di tornare
allo stadio Euganeo di corsa, che prima era stata ventilata da Claudio ma
gestita con sufficienza dal resto del gruppo. E’ bastato che un paio di boriosi
poliziotti in mountain bike sorridessero sarcasticamente nel sentire nostra
intenzione per far scattare subito l’ormone del maschio e l’orgoglio del runner
tanto che, una volta individuata la direzione approssimativa ci siamo lanciati,
a dire il vero un po’ avventurosamente, sulla strada del ritorno.
Chiedendo a chiunque la direzione
dello stadio, sbagliando qualche incrocio e passando in luoghi suggestivi nei
quali il viaggio di andata non ci aveva fatto transitare, siamo arrivati
facilmente alla meta con il solo rammarico di non aver fatto in tempo a gustare
qualche momento di sport del meeting come avevamo progettato.
Chiusura della serata nel migliore
dei modi, con pizza e litri di birra in un locale sulla via del ritorno anche se
è stato difficilissimo convincere Denis “zizza” Laurenti a desistere dal
portarci nella “sua” pizzeria preferita vicino a casa.
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