Rassicurante come la
coperta di Linus, il TransCivetta torna ad infiammare i nostri animi, a demolire
le nostre gambe ma far godere la vista e soprattutto lo spirito.
Quest'anno più che mai
all'insegna della gita ci siamo spostati in quel di Agordo in 4 famiglie con
prole al seguito, al punto che la signora Maria Rosa ha dovuto metterci a
disposizione un intero piano del suo bed & breakfast.
Superati i piccoli
inconvenienti logistici normali quando si spostano 15 persone la giornata di
sabato è trascorsa piacevole e tranquilla. Ritiro dei pettorali ad Alleghe,
canonica passeggiata sul lungo lago, abbondante cena ricca di qualunque cosa
possa essere controindicata prima di una corsa. In chiusura di serata classica
partitella da film di Salvatores con porta improvvisata e squadra unica tutti
contro tutti e tutti per uno.
La cronaca della
competizione si può riassumere in alcuni momenti essenziali. Alla partenza
Michele e Gianluca (dotati di racchette e kit di sopravvivenza da k2) si
involano subito per "correre" la loro gara. Io e Denis facciamo la nostra; fatta
come al solito di frizzi, lazzi, cotillon e ... decine di foto. Tutto questo
fino alla discesa dal Tissi dove prendo una storta alla caviglia destra che mi
costringe a correre la discesa finale al 50% delle mie possibilità. Lascio
andare Denis che mi aspetterà poco prima del traguardo per poter fare assieme la
passerella finale ai piani di Pezzè.
Chiudiamo questa bella
festa di sport e amicizia con una doccia "siberiana" e una abbondante piatto di
penne.
Approfitto per
ringraziare a nome di tutti noi "podisti della domenica" le rispettive consorti
che hanno pazientemente aspettato per ore l'arrivo dei folli mariti podisti e
contemporaneamente fatto da balia a 7 bambini scatenati.
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