Archiviato questo contrastato 2009,
che ha alternato le gioie di prestazioni di tutto rispetto ai dolori di
dannatissimi fastidi fisici, decido di aprire il nuovo anno con questa mezza
maratona alla quale i componenti del G.P. AVIS taglio di PO non mancano di
partecipare in forze tutti gli anni.
C’è anche Cristiano (Bob) Curri,
che ad un anno esatto dal suo “ritiro” dovuto ad un’ernia che è esplosa proprio
al termine della passata edizione della maratonina d’inverno, ha deciso di
ricominciare proprio da qui nonostante la preparazione sommaria e l’eterna
voglia di poltrire a letto la domenica mattina.
La giornata promette bene. Dopo una
settimana di pioggia continua finalmente uno spiraglio di sole si apre
all’orizzonte, nonostante questo un freddo pungente ci costringe a meditare
(come al solito) sull’abbigliamento da indossare. Si vede di tutto addosso ai
podisti, dal pantaloncino corto al passamontagna integrale modello Hannibal
Lecter. Io opto per un ciclista a ¾ di gamba ed una maglia a maniche lunghe che
in teoria dovrebbe rappresentare un buon compromesso.
Troviamo Michele che ci consegna i
pettorali ritirati per tutto il G.P. Avis Taglio di Po (alla fine saremo 10^
nella speciale classifica dei gruppi più numerosi) e con lui ci rifugiamo in un
bar per cercare di sopportare il freddo pungente del mattino. Dopo il caffè
scatta l’operazione svestizione e riscaldamento; io e Cristiano rimaniamo in
macchina il più a lungo possibile, ma un po’ di riscaldamento bisogna pur farlo
e allora a denti stretti cominciamo a corricchiare prima dello
start.
Siamo quasi in 500 a superare la
linea dello start dopo lo sparo, non so ancora a che ritmo correre e per il
primo chilometro tengo il piede in 2 scarpe cercando di fare da collante tra
Cristiano che, rientrante, si attesta sui 5 minuti al km e Michele che con Mirko
scalpita verso i 4’.40”/km. Alla fine abbandonerò il Bob che praticamente mi
caccia via in malo modo e mi chiede di fare la mia corsa non curandomi di
lui.
Il mio programma è di tenere questa
andatura fino al decimo chilometro per poi capire come procedere. Michele e
Mirko mi staccano forzando il passo già dal 5 km e fatico a non cadere nella
trappola di seguirli, li osservo allontanarsi ma li tengo monitorati nei lunghi
rettilinei della campagna ferrarese.
Al decimo il primo test. Provo a
spingere e avvicinarmi ai 4.30 /km e mi sembra di non risentire troppo, la paura
di fare la fine dell’anno precedente, riducendomi a trascinarmi dal 15 in poi in
preda ai crampi, mi fa saggiamente rallentare. Al 15 un fugace ristoro, una
bustina di Gel e un deciso cambio di marcia. Inizia una rimonta epica che
rimarrà nella mia memoria come uno dei momenti più belli della mia carriera di
runner. Non si contano le persone che lascio dietro e temo di esplodere da un
momento all’altro, pensando di avere cominciato l’affondo troppo presto.
Inanello una serie di chilometri sotto il 4.30, le gambe girano ed il fiato
tiene, punto la sagoma di Mirko che vedo in lieve difficoltà a qualche centinaio
di metri da me e riesco a superarlo a 500 mt. dal traguardo.
Chiudo questa bella domenica
d’inverno con una prestazione che, nonostante non sia stata crono metricamente
rilevante (1.39.30), mi ha lasciato pienamente soddisfatto e mi ha fatto capire
che devo imparare a gestire più spesso le gare con oculatezza ( Michele,
docet).
Mentre gusto un bel piatto di
maccheroncini fumanti incontro tutti gli altri podisti e mi informo sulle loro
prestazioni. Sono stati tutti bravissimi! Complimenti a Paolo “rece” Franzoso
che fissa l’ennesimo P.B. sulla distanza con un bellissimo 1h.34’ e rotti, a
Claudio che dopo un sofferto 2009 è tornato alla grande fermando il cronometro a
1h e mezza.
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