lunedì 11 gennaio 2010

10/01/2010: 26^ Maratonina d'inverno. S. Bartolomeo in Bosco (FE).

Quello di San Bartolomeo è il primo vero test impegnativo dell’anno. Il termometro per misurare cosa è rimasto nelle gambe dell’anno passato.
Archiviato questo contrastato 2009, che ha alternato le gioie di prestazioni di tutto rispetto ai dolori di dannatissimi fastidi fisici, decido di aprire il nuovo anno con questa mezza maratona alla quale i componenti del G.P. AVIS taglio di PO non mancano di partecipare in forze tutti gli anni.

C’è anche Cristiano (Bob) Curri, che ad un anno esatto dal suo “ritiro” dovuto ad un’ernia che è esplosa proprio al termine della passata edizione della maratonina d’inverno, ha deciso di ricominciare proprio da qui nonostante la preparazione sommaria e l’eterna voglia di poltrire a letto la domenica mattina.

La giornata promette bene. Dopo una settimana di pioggia continua finalmente uno spiraglio di sole si apre all’orizzonte, nonostante questo un freddo pungente ci costringe a meditare (come al solito) sull’abbigliamento da indossare. Si vede di tutto addosso ai podisti, dal pantaloncino corto al passamontagna integrale modello Hannibal Lecter. Io opto per un ciclista a ¾ di gamba ed una maglia a maniche lunghe che in teoria dovrebbe rappresentare un buon compromesso.

Troviamo Michele che ci consegna i pettorali ritirati per tutto il G.P. Avis Taglio di Po (alla fine saremo 10^ nella speciale classifica dei gruppi più numerosi) e con lui ci rifugiamo in un bar per cercare di sopportare il freddo pungente del mattino. Dopo il caffè scatta l’operazione svestizione e riscaldamento; io e Cristiano rimaniamo in macchina il più a lungo possibile, ma un po’ di riscaldamento bisogna pur farlo e allora a denti stretti cominciamo a corricchiare prima dello start.

Siamo quasi in 500 a superare la linea dello start dopo lo sparo, non so ancora a che ritmo correre e per il primo chilometro tengo il piede in 2 scarpe cercando di fare da collante tra Cristiano che, rientrante, si attesta sui 5 minuti al km e Michele che con Mirko scalpita verso i 4’.40”/km. Alla fine abbandonerò il Bob che praticamente mi caccia via in malo modo e mi chiede di fare la mia corsa non curandomi di lui.

Il mio programma è di tenere questa andatura fino al decimo chilometro per poi capire come procedere. Michele e Mirko mi staccano forzando il passo già dal 5 km e fatico a non cadere nella trappola di seguirli, li osservo allontanarsi ma li tengo monitorati nei lunghi rettilinei della campagna ferrarese.

Al decimo il primo test. Provo a spingere e avvicinarmi ai 4.30 /km e mi sembra di non risentire troppo, la paura di fare la fine dell’anno precedente, riducendomi a trascinarmi dal 15 in poi in preda ai crampi, mi fa saggiamente rallentare. Al 15 un fugace ristoro, una bustina di Gel e un deciso cambio di marcia. Inizia una rimonta epica che rimarrà nella mia memoria come uno dei momenti più belli della mia carriera di runner. Non si contano le persone che lascio dietro e temo di esplodere da un momento all’altro, pensando di avere cominciato l’affondo troppo presto. Inanello una serie di chilometri sotto il 4.30, le gambe girano ed il fiato tiene, punto la sagoma di Mirko che vedo in lieve difficoltà a qualche centinaio di metri da me e riesco a superarlo a 500 mt. dal traguardo.

Chiudo questa bella domenica d’inverno con una prestazione che, nonostante non sia stata crono metricamente rilevante (1.39.30), mi ha lasciato pienamente soddisfatto e mi ha fatto capire che devo imparare a gestire più spesso le gare con oculatezza ( Michele, docet).

Mentre gusto un bel piatto di maccheroncini fumanti incontro tutti gli altri podisti e mi informo sulle loro prestazioni. Sono stati tutti bravissimi! Complimenti a Paolo “rece” Franzoso che fissa l’ennesimo P.B. sulla distanza con un bellissimo 1h.34’ e rotti, a Claudio che dopo un sofferto 2009 è tornato alla grande fermando il cronometro a 1h e mezza.

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