E così è arrivata anche la Roma Ostia. Dopo aver
prenotato viaggio e stanze a fine Novembre ci eravamo quasi dimenticati di
questo appuntamento che forte degli oltre diecimila runners iscritti si fregia
di essere la mezza maratona più partecipata d'Italia riportandolo persino nel
retro della meravigliosa medaglia di partecipazione.
L'avventura "capitolina" inizia sabato mattina
presto. L'appuntamento con Denis è per le 5 e io sono reduce da una cena con
amici che mi ha costretto a tornare a casa satollo ed in ritardo sui miei
programmi. Una nebbia fittissima ci accompagna fino a Rovigo dove troveremo il
pullman carico di podisti che hanno aderito a questo viaggio organizzato dal
bravissimo Giancarlo Barbieri, titolare dello Sport Life di Bovolone (VR),
nostro "pusher" ufficiale per l'abbigliamento sportivo. L'iniziale imbarazzo,
frutto della scarsa conoscenza con il resto del gruppo e dall'ora mattutina,
viene perentoriamente rotto dalla dilagante ed esplosiva simpatia di Denis che
tiene alto il morale del gruppo sino all'arrivo nella città eterna.
Una breve sosta presso le Terme di Caracalla, dove è
stato allestito l'expo, per ritirare pettorali e pacco gara compreso quello del
latitante Bob, e poi via alla ricerca di una trattoria per rifocillarci prima
della visita alla città.
Purtroppo al ritorno dal pranzo abbiamo scoperto con
sommo rammarico che qualche delinquentello aveva preso di mira la nostra
"corrierina" rompendo il vetri della porta e facendo razzia di tutto quello di
vendibile trovato a bordo. Sono spariti macchine fotografiche, iPod, occhiali e
per qualcuno anche denaro o persino il pettorale della gara.
Questo spiacevole inconveniente si è rubato anche
parecchio del tempo che avevamo pensato di dedicare alla visita della città,
nonostante tutto dopo l'iniziale sconforto abbiamo pensato tutti di non
lasciarci rovinare questa bella avventura e dopo essere passati per il
bellissimo hotel situato a 100 mt. dalla start-line dove ci siamo riposati e
rifocillati, siamo saltati sulla metropolitana con destinazione Piazza di Spagna
e zone limitrofe dove ci siamo lasciati trasportare dalla "dolce vita" romana
tanto che è arrivata l'una di notte prima che appoggiassimo le stanche membra
sul letto (e anche se questa scarpinata ci è costata qualche minuto sul tempo
finale, pazienza, ne è valsa davvero la pena).
La mattina della gara, cielo grigio come ampiamente
previsto con minaccia di pioggia nei dintorni del lido di Ostia. Dopo
un'abbondante colazione, grazie alla posizione strategica dell'albergo, abbiamo
avuto il tempo di rilassarci in camera espletando nella tranquillità della
nostra cameretta ogni sorta di impellenza. Quindici minuti prima dello sparo
inizia il nostro riscaldamento; la manica corta in virtù della temperatura
esterna che si attestava sui 13 gradi ed un telo per coprirci dalla frescura
mattutina, che abbiamo gettato di li a poco.
Alla partenza il colpo d'occhio è da mozzare il
fiato. Un fiume umano che scorre lungo la strada e che si mostra in tutto il suo
splendore complice una leggera discesa seguita da un piccola salita dopo il
primo chilometro. Cerchiamo di indovinare il ritmo giusto da tenere anche se,
come sapevamo, non era una impresa facile a causa del percorso ondulato dei
primi 10 chilometri che intervalla tratti in cui fatichi molto a momenti in cui
ti sembra di avere le ali ai piedi.
Dopo 4 chilometri, durante una discesa, spingo un
po' sull'acceleratore. Denis sceglie di non seguirmi (ha impostato una gara per
rimanere sotto l'ora e 45) e mi lascia andare confortato dalla musica del suo
iPod. Affronto con fatica i chilometri più difficili, dopo il ristoro del 5^ si
ricomincia a salire, a volte, come nel caso del tratto tra il 7 ed il 9
chilometro, in maniera decisa. Non soffro più di tanto. Nonostante la frequenza
cardiaca si stabilisca pericolosamente in alto (circa 170bpm) non mi sembra di
avere il fiatone e con il favore di una lieve discesa inanello alcuni chilometri
sotto i 4'.30", per poi tornare a rallentare a prima dell'arrivo al
mare.
Comincia a piovigginare,sento la voce dello speaker
che incita glia atleti che passano il traguardo, una volta scollinata l'ennesima
salita vedo la finish line lì, vicinissima. Mi avevano spiegato che questo fatto
poteva darti qualche problema psicologico in un momento difficile come il 17^
chilometro, quindi resisto alla tentazione di rilassarmi e anzi, una scarica di
adrenalina mi mette il turbo e ridiscendo sotto i 4':30". Vedo dalla parte
opposta del lungomare ostiense delle facce sofferenti e penso che invece io mi
sento bene e forse potrei anche accelerare negli ultimi due split. Una volta
girata la curva e imboccato il rettilineo finale ho capito la causa di tanta
sofferenza: un vento forte, che prima avevo a favore, lanciava le gocce di
pioggia contro il viso come proiettili. La velocità cala ed i battiti salgono.
Arriverò a chiudere questa bella gara in 1h.38'.01", un tempo decisamente
incolore ma che mi lascia qualche speranza per il futuro.
Una volta asciugato e rifocillato ho aspettato
Denis, che per la cronaca ha finito in 1.43 e spicci, a bordo del nostro pullman
che ci ha poi accompagnato all'albergo per una doccia calda e rigenerante prima
di affrontare il faticoso viaggio di rientro durato 6 interminabili
ore.
Ringrazio tutti i nuovi amici podisti conosciuti in
questo frangente, alcuni davvero fortissimi Un pensiero particolare a
Giancarlo (organizzatore) e Lino (autista) ma soprattutto all'impareggiabile
Denis (ZZizzagna) che ha reso, come di consueto, questo avventura romana un
momento di festa e di goliardico convitto.
Nessun commento:
Posta un commento