L'alzataccia è stata relativa, il tempo
davvero avrebbe fatto desistere chiunque ma l'impegno oramai è preso e quindi
eccoci poco dopo le 9 smontare in tuta fretta dalla macchina per scivolare verso
il punto di iscrizione (fortunatamente al coperto) per espletare le formalità
pre-gara.
Dopo un breve riscaldamento, considerando
ogni 2 secondi come fosse da incoscienti mettersi a correre con quelle
condizioni atmosferiche, arrivano le dieci meno un quarto e lo starter ci invita
a rompere gli indugi e a dare ilo meglio di noi.
Parto chiacchierando, cercando di
indovinare il ritmo giusto visto che oramai non faccio competizioni vere e
propria da almeno 2 mesi. Mi assesto ad una velocità che mi permette di
controllare la respirazione e di valutare come gestire il secondo dei due giri
da 5.5 km previsti.
Al primo giro di boa accolgo sorridendo
il "vai Snupo" di Paolo Franzoso, che oggi veste i panni di organizzatore e non
è con noi a soffrire nel pantano degli sterrati adriesi. Mi accorgo che Michele
avanza inesorabilmente (cosa che mi aspettavo) ma decido di vedere cara la pelle
e provo ad accelerare. Il ritmo che ne risulta è decisamente troppo alto e dopo
pochi chilometri sbuffo come un locomotore e perdo lucidità nell'azione di
corsa. Nonostante io abbia rimontato più di qualche podista il sorpasso del
"Mec" arriva inevitabile come le tasse a meno di due chilometri dall'arrivo, non
provo nemmeno a tenere il suo passo ma cerco almeno di non gettare la spugna
(anche se la tentazione è fortissima) e di non lasciare che si allontani troppo.
Chiudo letteralmente ansimante con una media di 4':28"/km, che mi fa ben sperare
sulla mia fase di recupero anche se la mia "amica" pubalgia, con la quale
convivo oramai da 4 mesi, non ne vuole sapere di andarsene.
Dopo la gara un faticoso, ma doveroso,
cambio di abiti TOTALE ed un veloce ristoro per poi ritirare il pacco gara e la
coppa per il G.P. Avis taglio di Po, classificatosi al 4^ posto come numero di
partecipanti.