lunedì 7 settembre 2009

06/09/2009: 8^ Unicredit Run Tune Up. Bologna (BO).

La mia partecipazione a questa edizione della Unicredit Run tune Up, la mezza maratona di Bologna, è stata in dubbio sino all’ultimo. Vuoi perché Denis e Cristiano per motivi differenti hanno deciso di dare forfait e quindi mi sarebbe mancata la compagnia dei miei due soci di corsa, a questo si sono aggiunte le mie precarie condizioni fisiche che mi costringono a convivere con la necessità di una tregua negli allenamenti a causa di una fastidiosa pubalgia e la cogenza di allenarmi in vista dell’appuntamento con la Maratona del lago di Garda che correrò (speriamo) il prossimo 27 Settembre. Nonostante tutto è bastato che Paolo “rece” Franzoso buttasse lì , quasi per scherzo, la proposta, perché io mi accodassi senza battere ciglio. Convincere Gianluca a correre sia in gara che in allenamento poi è una della cose più facili del mondo, ecco quindi formato il terzetto che è andato ad affrontare i durissimi 21.097 mt. tracciati nelle strade di Bologna.
Sulla ammiraglia di casa “smerd” il viaggio è piacevole, affrontiamo ogni tipo di argomento spaziando dalla teoria dei buchi neri nello spazio a quelli … sulla terra. Arriviamo con largo anticipo a Bologna e questo ci permette di parcheggiare in zona Vip, di ritirare con tranquillità il pettorale e di dare una mano per l’allestimento dei gonfiabili (no magari così è un po’ troppo … ma avremo potuto, he he he).

L’aria è davvero frizzate, tanto che rimpiango una magliettina a manica lunga ma sotto sotto so che questo non può che fare del bene alla nostra corsa. Ci infiliamo in un bar per espletare le ultime “formalità” e veniamo raggiunti di lì a poco da Paolo. Qualche battuta sulla assenza di Denis “zizza” mentre ci “pettorali amo” per poi corricchiare verso la linea di partenza . Con con una manovra poco ortodossa scavalchiamo le transenna utilizzando il vecchio trucco dell’amico che ci aspetta in mezzo al gruppo, e ci piazziamo ad una spanna dai top runners.

Il turbinio di gambe ci travolge e ci costringe a tenere, per i primi chilometri, una media molto al di sotto di quella programmata. Poco male le gambe rispondono bene, anche il piede ha smesso di farmi male e riusciamo addirittura a chiacchierare tra noi incitando chi rimane qualche passo indietro e rallentando chi tende a forzare l’andatura. Ristori veloci dove oltre all’acqua traviamo anche degli integratori e cordiali passaggi di bottiglia alla Coppi/Bartali sino al 15^ chilometro, dove secondo gli accordi, viene dato il “rompete le righe” ed ogni uno di noi cerca di interpretare i km finali come meglio crede.

Gian inanella subito una serie di passaggi di poco sopra ai 4’/km , io e Paolo non ci tiriamo indietro ed aumentiamo il passo. Mi sento bene, cosa rarissima in questa gara dove ho sempre sofferto il caldo ed io percorso tortuoso e con faticose e lunghe salite.

Alla fine ci divideranno 30 o 40 secondi l’uno dall’altro ma siamo tutti felicissimi, Gianluca per essere arrivato “primo”, io per essere arrivato “bene” e Paolo per aver portato a casa il suo personale sulla distanza.

Divertiti e piacevolmente carichi per il risultato, prima di tornarcene a casa, ci siamo infilati sotto la doccia per sciacquare il sale, per poi tuffarci su di un ottimo piatto di Trofie al pesto e pomodorini al pasta party organizzato dallo staff del celeste group.

martedì 1 settembre 2009

30/08/2009:1^ Non solo Sport Race 2009 Padova(PD).

Sull’onda della Human Race 2008 la catena di negozi Non Solo Sport, che aveva collaborato per l’edizione padovana con Nike, ha deciso di non mollare la data di fine agosto ed ha “infilato” al posto dell’edizione 2009 della Human Race, che pur si correrà a Padova il 24 ottobre, una analoga, anzi identica, manifestazione denominata Non Solo Sport Race 2009 che ne ha ricalcato spirito, schema organizzativo, percorso e successo.
L’iscrizione on-line dava diritto al ritiro di una maglietta commemorativa previa una offerta che, sulla carta, dovrebbe contribuire alla raccolta di fondi per “la torre della ricerca” , un centro europeo per la ricerca pediatrica. Una volta arrivati al parcheggio con il canonico anticipo derivato dall’avere Gianluca in macchina con noi, ritiriamo la maglia e ci prepariamo per la sgambata non lesinando le solite foto di rito.

La partenza è inspiegabilmente anticipata di 15 minuti ed incitati dallo speaker ci avviamo al piccolo trotto verso l’ingresso dello stadio Euganeo per l’emozionante transito nella pista di atletica dove si svolge il XXXIII meeting di atletica della città di Padova. Braccia al cielo, il lungo serpentone blu e azzurro fotografa e si fa fotografare dal pubblico che applaude sugli spalti. L’emozione si fa sentire e il sorriso sulle labbra ci da quell’aria un po’ ingenua e meravigliata che ci riporta a quando eravamo bambini.

All’interno dello stadio ci perdiamo di vista e cominciano a cercarci subito dopo l’uscita. Il team è composto da me, Denis, Gianluca e Claudio; per fortuna lui ha la maglietta rossa dello scorso anno e spicca nel fiume azzurro-blu che ci circonda, facilitandomi il compito. Di lì a poco spunta la fascia bianca di Denis che è l’altro nostro punto di rifermento e finalmente riusciamo a compattarci e cominciamo a correre verso Prato della Valle.

I km passano in fretta, non facciamo mai veramente fatica nell’azione di corsa, forse io sono il più appesantito avendo corso 26 km il mattino di sabato con Paolo, ma stringo i denti e tento di tenere il passo degli altri. Le vie, le piazze più belle, le persone che ci guardano tra il divertito e l’incuriosito, fanno da corollario ai nostri sforzi. Il ritmo si fa via, via più sostenuto e, come di consueto, quella che doveva essere una camminata si trasforma in una piccola competizione interna alla quale decido di non partecipare rallentando il passo e lasciando andare Gian e Claudio e cercando di godermi l’ingresso in “Prà dea Vae” chiacchierando con Denis.

Ci ristoriamo, il caldo si è fatto ancora sentire e siamo madidi di sudore, poi rispunta la proposta di tornare allo stadio Euganeo di corsa, che prima era stata ventilata da Claudio ma gestita con sufficienza dal resto del gruppo. E’ bastato che un paio di boriosi poliziotti in mountain bike sorridessero sarcasticamente nel sentire nostra intenzione per far scattare subito l’ormone del maschio e l’orgoglio del runner tanto che, una volta individuata la direzione approssimativa ci siamo lanciati, a dire il vero un po’ avventurosamente, sulla strada del ritorno.

Chiedendo a chiunque la direzione dello stadio, sbagliando qualche incrocio e passando in luoghi suggestivi nei quali il viaggio di andata non ci aveva fatto transitare, siamo arrivati facilmente alla meta con il solo rammarico di non aver fatto in tempo a gustare qualche momento di sport del meeting come avevamo progettato.

Chiusura della serata nel migliore dei modi, con pizza e litri di birra in un locale sulla via del ritorno anche se è stato difficilissimo convincere Denis “zizza” Laurenti a desistere dal portarci nella “sua” pizzeria preferita vicino a casa.