All’appuntamento, nella piazza di
Taglio di Po, si è presentato anche Cristiano Caboni e di buona lena il terzetto
compostosi si è diretto in quel di Cona.
Arrivati con qualche minuto di
anticipo abbiamo ritirato pettorali e pacco “di pasta” gara per poi cambiarci ed
andare a scaldarci (!?!) lungo il percorso per godere della vista delle
velocissime atlete della gara femminile (5 km). Alle 10 puntualmente tocca a
noi e mentre ci sistemiamo dietro la linea di partenza mi accorgo che anche il
veronese Giancarlo Barbieri è della partita. Dopo lo sparo il mio Garmin mi
tradisce e decide di farmi fare tutta la gara alla “vecchia maniera” impostando
il passo più a sensazione che con la consapevolezza della reale velocità a cui
sto correndo. Cristiano è partito a 3.10 , 3.15 e già dopo 500 mt non lo vedo
più; Angelo è nascosto in un “gruppone” che secondo i miei calcoli viaggia tra
i 4.15 e i 4.20; io mi sistemo di fianco al “presidente” Fabbri e tento di
tenere il suo passo.
Alla fine del primo dei due giri di
5 km, il caldo comincia a mietere le prime vittime, il gruppo dei 4.15 comincia
a perdere pezzi come gli stati di un missile e numerosi podisti si staccano e
vengono risucchiati dagli inseguitori.
Mi fermo al ristoro e bevo, anzi no,
tracanno una bottiglia d’acqua, poi consapevole che quello che avevo davanti
era l’unico tratto all’ombra riparto con un ritmo più sostenuto.
Inaspettatamente comincio a superare e nonostante il caldo riesco a mantenere un
buon ritmo galvanizzato dai sorpassi che si susseguono e fanno meglio di una
bottiglia d’acqua.
Arrivo stremato alla conclusione con
un discreto 44.34 (105^ ). Angelo chiude poco prima di me in 43 e rotti (91^)
mentre Cristiano “finisce prima” dopo soli 5 km preferendo non compromettere la
preparazione forzando inutilmente.
Ritorno a casa allegro e spensierato
commentando, come al solito, tempi, condizione e voglia di correre di ciascuno
di noi.