lunedì 15 dicembre 2008

14/12/2008: 13^ MARATONA CITTA' DEL TRICOLORE. REGGIO EMILIA (RE).


Il giorno del "giudizio".
Usiamo GIUDIZIO e lo usiamo in tutte le sue accezioni, per descrivere l'evento di cui siamo stati protagonisti la scorsa domenica 14 dicembre.
Il giudizio sull'organizzazione non può che essere ottimo. Quest'anno l'impeccabile macchina messa in piedi dalla tricolore sport marathon e dai suoi volontari si è ulteriormente migliorata, aggiungendo a tutte le memorabili cose viste lo scorso anno (leggasi medaglia stile Beijin 2008, ristori abbondanti, spugne calde, fredde e asciutte ed un morbido asciugamano sulle spalle all'arrivo), ha aggiunto, dicevamo, anche la possibilità di cambiarsi al cado del palazzetto dello sport su delle comode gradinate.
Ha avuto "giudizio" anche Giove Pluvio che ha opportunamente interrotto settimane di diluvio per permetterci di correre per quattro ore all'asciutto nell'atmosfera irreale e quasi magica della campagna reggiana avvolta da una lieve coltre di nebbia che azzerava rumori e distanze.
Giudizio, hanno dimostrato Cristiano e Paolo che hanno trattenuto l'entusiasmo iniziale ed hanno ragionato ogni chilometro con ben chiaro in testa il loro preciso obiettivo puntualmente raggiunto. Entrambi sotto i propri personal best ed una una chiusura di 2008 in grande spolvero in particolare per l'amico Paolo.
Un giudizio è stato emesso anche sulla preparazione di Gianluca e Michele. Partiti guardinghi, cosa che più che usuale per Michele ma assolutamente inedita per Gianluca. La dura sentenza ha "premiato" i duri allenamenti e l'insolita parsimonia di Gian, portandolo a chiudere con il miglior tempo del gruppo, ma allo stesso modo ha "punito" il bravo "Mec" che, pur sapendo di difettare di preparazione sulla distanza non si è risparmiato sulle gambe sino al trentesimo kilometro, quando un interruttore nella sua testa è scattato in posizione di off.
Ottimo il giudizio sull'ormai inseparabile Denis. Generoso come al solito ha corso praticamente con tutti noi. L'inizio con Michele e Gianluca poi fino al trentesimo con me ed Alessandro (un simpaticissimo amico di Fratta Polesine). Ha incitato ed aspettato Michele, ha raccolto i cocci di Alessandro al 40°, ha stimolato Cristiano per poi chiudere sotto le 4 ore un po' demotivato ma fresco e riposato.
Giudiziosa la mia condotta di gara: mai in affanno, sempre concentrato e con un'andatura tenuta costantemente un gradino al di sotto di quello che mi sentivo in grado di dare. Mi sono trovato alla mezza maratona senza accorgermi di nulla chiacchierando con Denis ed Alessandro e raccontando a quest'ultimo, che ascoltava stupito, tutte le nostre vicissitudini podistiche. Ho rallentato lievemente nel tratto per me psicologicamente più difficile dai 25 ai 35 km, all'interno del quale ho lasciato Denis per agganciarmi poi ad un simpatico podista di Città di Castello che, distraendomi dal pensare ai dolori alle gambe, mi ha incitato a non mollare e a soprassedere alle prime avvisaglie di crampi che già sentivo crescere ai polpacci. Ho lasciato anche lui, fermo al ristoro del quarantesimo spinto, questa volta, per gli ultimi due chilometri da un gruppo di ragazze che gridavano il mio nome, scritto dietro la maglietta, invitandomi a non fermarmi e a tirarle sino al traguardo.
Infine, esprimo tutta la mia gratitudine al gruppo di amici con cui affronto ogni volta queste mie avventure. Sono loro che rendono queste trasferte,dalle più lunghe che comprendono levatacce e disagi, alle più più corte che ci portano a correre sotto casa, una festa, un momento di benessere psicologico che va oltre ogni terapia anti stress. Grazie ai simpatici sfottò, ai tormentoni alla Zelig, ai grandi gesti di amicizia piuttosto che alle piccole lotte intestine, grazie a tutto questo e a molto altro di inesprimibile che da tre anni mi infilo le scarpe da corsa e comincio a mettere un piede davanti all'altro trasformandomi da semplice uomo a ... runner.  

martedì 9 dicembre 2008

08/12/2008: 7^ CORSA DELL'IMMACOLATA: ADRIA (RO).

Smaltita l'ubriacatura americana ci siamo ripromessi di non appendere le scarpette al chiodo e di ritentare l'avventura sulla distanza di Filippide in occasione della bella maratona di Reggio Emilia. Dunque ancora qualche lungo un paio di sedute sul ritmo medio e qualche ripetuta per alzare la soglia aerobica.
Cosa meglio di questa classica 11 km di Dicembre per mettere alla prova lo stato delle nostre gambe e dei nostri polmoni.
Formazione al gran completo. Io, Denis e Cristiano in prima fila e poi Michele, Gianluca, Alberto e Walter e molti altri amici di run4fun si sono sfidati nella consueta umida nebbia di questa corsa giunta ormai alla sua settima edizione.
Il fattore clima gioca un ruolo fondamentale in occasione di questi eventi. Ovviamente influenza la partecipazione di concorrenti e pubblico, ma incide anche sul nostro umore e sul modo di percepire l'evento. Dopo l'iscrizione comincia il consueto balletto su :-" ma tu ti spogli subito?"; -"ma tu corri con i guanti?"; -"ma ci dobbiamo scaldare correndo? Non possiamo stare in macchina con il motore acceso?". Tanto basta ad alleggerire il clima ed a rendere le nostre alzatacce domenicali, una festa anziché un sacrificio.
Dopo le consuete gare per i più piccoli, dove segnalo la vittoria di categoria del piccolo Nicola Veronese, ci siamo allineati per la partenza che ci sorprende impegnati a prenderci in giro a vicenda scegliendo ogni uno il proprio compagno/avversario di gara.
Il "solito" Gianluca schizza via impostando un passo poco lontano dai 4' al km, troppo per me e Cristiano che decidiamo una velocità più vicina alle nostre "corde" seguiti a poca distanza da Denis e Michele quest'ultimo stranamente attendista.
Passato il primo dei due giri, incitato dall'amico Paolo che indossando per l'occasione i panni di organizzatore inneggia ad un fantomatico Kenyano di Porto Viro, rompo gli indugi e provo a staccarmi dal gruppo che mi ha accompagnato per i primo 5 chilometri e mezzo. Cristiano mi abbandona ed in uno dei saliscendi del bel percorso arginale, intuisco la sagoma di Patrizio che mi è a distanza di sicurezza ingaggio una silenziosa lotta con un podista che dopo essere stato sorpassato mi segue come un'ombra e cerco di puntare altri obiettivi davanti a me. Una bella ragazza o un tizio con un buffo cappello. Il traguardo si avvicina, poco prima dell'arrivo vedo Giuliano "Alan" e provo a dare ancora qualcosa per vedere di sorpassarlo ormai manca meno di un chilometro e dentro il mio cervello, a corto di ossigeno, cerco di decidere quando lanciare la volata per staccare definitivamente il runner che mi ha "francobollato" per tutto il secondo giro. Ma ecco l'imponderabile, dalla nebbia adriese spunta Michele che sembra letteralmente volare sulle gambe, non faccio in tempo a realizzare quello che sta succedendo che mi è ormai troppo lontano per tentare una qualsiasi azione e poi sono veramente agli sgoccioli tanto che il mio "amico ombra" approfitta del momento di smarrimento per piazzare la zampata vincente e lasciarmi "sui blocchi" stanco ed incredulo. Che bella gara!
Appuntamento a Reggio Emilia.